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Avis - Associazione Volontari Italiani Sangue

La nascita, l’espansione sul territorio nazionale, le finalità

 

L’Avis, fondata a Milano nel 1927 dal dottor Vittorio Formentano, si è costituita ufficialmente come «Associazione Volontari Italiani del Sangue» nel 1946 e riconosciuta dallo Stato con la Legge n. 49 del 1950. Nel 1967 viene regolamentata la raccolta, la conservazione e la distribuzione del sangue umano sul territorio nazionale. Negli anni settanta del XX secolo nascono le sedi regionali, provinciali e comunali, collegate da un unico statuto alla sede nazionale. L’AVIS è oggi un ente privato con personalità giuridica e finalità pubblica, concorrendo alle finalità del Servizio Sanitario Nazionale e si articola sul territorio con più di tremila sezioni locali ed con oltre 1.300.000 volontari che donano sangue intero, plasma, piastrine ed eritrociti in forma in forma gratuita, periodica e anonima. In base alle proprie norme statutarie l’AVIS si configura come un’organizzazione non lcurativa di diritto privato, «apartitica, aconfessionale, senza discriminazioni di genere, etnia, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica». Tra le finalità e i compiti dell’associazione si annoverano inoltre la partecipazione alla pianificazione dell’attività trasfusionale, la promozione del volontariato e della solidarietà.

 

Avis Povo, fondazione e prime attività

La nascita ufficiale della sezione Associazione Volontari Italiani Sangue (AVIS) di Povo risale al 6 febbraio 1978 per volere del cav. Isidoro Trentin, maestro fiduciario per tanti anni nella scuola del sobborgo.

L’atto formale rappresenta una sorta di convalida di una realtà che qualche anno prima (1970) si era concretizzata nell’ambito del Circolo culturale Vittorio Marchesoni.

Il primo direttivo è composto da Trentin Isidoro Trentin (Presidente), Degasperi Danilo (Vice presidente), Frisanco Giuseppe (segretario), Giacomoni Carlo (cassiere), Lievore Enrico (alfiere), Tomasi Giorgio e Bertotti Annamaria (consiglieri).

Il primo anno di attività coincide con la diffusione di un pacchetto di iniziative informative e ricreative per far conoscere alla comunità le finalità dell’Avis.

Di rilievo la prima Festa del Donatore (marzo 1978) ed aperta a tutta la comunità con la folta presenza di rappresentanti di varie sezioni avisine del circondario, culminata nella cerimonia tenutasi presso il Teatro Concordia con l’intervento di varie autorità tra le quali il dott. Ivo Riccamboni, medico e presidente dell’Avis provinciale, il Presidente dell’Avis comunale Cappelletti, il dott. Giovanni Mattivi, il Presidente della Casa di Riposo di Povo prof. Guido Bailoni, il sindaco di Trento dott. Giorgio Tononi ed il Presidente del Consiglio provinciale, dott. Celestino Margonari.

Successivamente vengono organizzate serate informative sulla salute, dalla prevenzione alla cura delle malattie di diversa origine all’ambito sportivo. Il numero dei donatori in un anno passa da 40 a 130.

Negli anni settanta la struttura di Avis viene riorganizzata con la nascita di Avis regionali, provinciali, comunali e di base.

 

Gli anni Ottanta

Dal 1980 nella direzione in qualità di presidenti si succedono Danilo Degasperi, Giuseppe Frisanco e Giuseppe Grisenti che già rivestiva il ruolo di segretario (affidato poi ad Albino Bolzon e, successivamente, ad Elisabetta Tomasi). Il giovane presidente incentiva con varie iniziative rivolte in particolare ai coetanei, l’adesione ad Avis tra le quali si possono ricordare l’appello alle famiglie e alla gioventù di Povo che favoriscono l’incremento di giovani donatori, gli interventi per far conoscere Avis nella Scuola Media, grazie in particolare alla disponibilità del dott. Giovanni Mattivi, della dott.ssa Santoro del Centro Trasfusionale di Trento ed alla collaborazione con la dott.ssa Loredana Fasani, medico condotto di Povo, per un servizio di consulenza a favore dei donatori. Vengono proposte inoltre conferenze su salute e sport ed altre iniziative ricreative con lo scopo di dare maggiore visibilità all’Associazione.

In questo periodo pur riscontrando una crescita di donatori si assiste ad un calo delle donazioni di sangue ma che, verso la metà degli anni ottanta, riprendono a salire.

Nel 1988 la direzione passa a Pasquino Tarolli con un direttivo in gran parte rinnovato e composto da: Carla Pontalti (Vice presidente), Giancarlo Ianes (segretario), Rita Furlani (cassiere), Luigino Lunelli, Danilo Degasperi, Giuseppe Frisanco, Lidia Grisenti e Luigino Lunelli (consiglieri).

In questo fine anni ottanta viene introdotto dal sistema sanitario provinciale il prelievo di sangue mediante plasmaferesi. La donazione tradizionale di sangue viene affiancata da quella più specifica del prelievo del solo plasma con vantaggio sia per il donatore, al quale gli poteva essere restituita una parte di componenti, sia per il sistema sanitario che vedeva facilitato il processo di lavorazione del sangue a beneficio della persona bisognosa; l’avvento di questa nuova metodologia permise un maggior numero di donazioni. Medici del settore opportunamente contattati forniscono utili informazioni sul sistema innovativo in una conferenza ad hoc.

Continuano nel frattempo gli interventi di Avis nelle Scuole Medie ed elementari di Povo, grazie alla disponibilità della dott.ssa Fasani e del dott. Mattivi.

 

Gli anni Novanta

L’inizio degli anni novanta vedono l’Avis di Povo impegnata nella ricerca di nuove vie di proselitismo: conferenze su salute e pronto soccorso, appello alla sensibilizzazione con volontinaggio, intervento nella S. Messa domenicale e collaborazione attiva alla Festa del S. Rosario con ricavato devoluto all’Oratorio. Si assiste ad una incoraggiante ripresa del numero dei donatori e delle donazioni dopo il calo della fine anni ottanta.

Il 1995 si può annoverare come uno degli anni di maggior fermento. Ricorrendo il venticinquesimo di presenza avisina sul territorio (partito come affiliato del Circolo Marchesoni nel 1970), il direttivo sforna una notevole serie di iniziative: una serata sulla donazione degli organi e del midollo osseo con qualificati relatori, il convegno assembleare della comunale di Trento al Teatro Concordia di Povo (folta presenza dei delegati delle 22 sezioni territoriali, dei Presidenti di Avis comunale e provinciale, di rappresentanti del mondo sanitario e politico, il tutto allietato dall’esibizione del coro locale Doss S. Agata); stampa di un giornalino a ricordo dell’anniversario distribuito a 2000 famiglie di Povo in allegato alla rivista “Tuttapovo”; la novità dello spettacolo “Voci e Suoni alla Ribata” con l’esibizione di artisti locali (musica, poesia, ecc.) e che verrà riproposta altre due volte negli anni seguenti; la partecipazione alla Festa del Rosario con il giochi dell’indovina peso ed il cui ricavato viene devoluto a sostegno dei lavori di ristrutturazione del Teatro Concordia; il ricordo nella S. Messa del cav. Isidoro Trentin, fondatore della nostra Sezione, nel X anniversario della scomparsa.

In applicazione di una nuova normativa si procede ad una scrematura del registro soci in quanto verranno d’ora in considerati soci effettivi quelli che donano costantantemente e periodicamente il proprio sangue, oltre ad un numero pari ad un sesto degli effettivi di ex soci o collaboratori attivi.

Per dare visibilità ed attirare l’attenzione sulle donazioni di sangue viene proposta l’idea di un augurio natalizio alla popolazione dopo la S. Messa di mezzanotte, con distribuzione di te e brulè che viene molto apprezzata e che rimarrà come appuntamento fisso per diversi anni a seguire.

L’Assemblea 1999 vede le dimissioni del Presidente Tarolli ed il conseguente rinnovo del direttivo composto da: Giancarlo Ianes (Presidente), Patrizia Pontalti (Vice presidente), Manuela Pedrin (segretaria), Rita Furlani (cassiere), Aurora Casagranda, Mauro Facchinelli, Giuliano Giacomoni, Luigi Merz e Stefano Tarolli (consiglieri).

 

Gli anni Duemila

L’inizio del nuovo millennio coincide con la riproposizione delle attività consolidate con forte e rinnovato appello a nuovi donatori: Festa del Donatore, Conferenze sul tema della salute, partecipazione alla Festa del S. Rosario, Brulè di Natale, cena conviviale con musica, affiancamento di Avis al torneo giovanile di calcio effettuato nel campo di Villazzanno e con la partecipazione della squadra locale Povo-Scania e prima partecipazione alla rinnovata Festa di San Pantaleone di Oltrecastello.

Ques’ultima iniziativa vede l’Avis presenziare con un gazebo e con la distribuzione di opuscoli informativi sulla donazione di sangue e tematiche correlate. La proposta di un gioco in abbinamento alle informazioni permette la raccolta di offerte devolute in parte al Comitato organizzatore e in parte per la realizzazione di una scuola materna in Etiopia.

Il 2005 vede parecchie novità in tema di riorganizzazione generale e di norme legislative.

Viene modificato, con assemblea straordinaria, lo statuto dell’Associazione che deve adeguarsi a quello delle strutture sovraordinate. Tra le novità introdotte dalle modifiche, il cambio del calcolo delle benemerenze basato anche sugli anni di iscrizione attiva in Avis.

Vengono riordinate le competenze territoriali delle singole Avis. L’Avis comunale di Trento che raggruppava oltre le Avis di base dei sobborghi anche quelle di comuni limitrofi (Pinetano, Pergine, Valle ei Laghi, ecc.) vede ridimensionata la sua competenza facendo coincidere l’Avis con il comune corrispondente. Così la nuova comunale di Trento viene composta da membri della vecchia sezione cittadina che viene cancellata e da membri delle Avis di base (Cognola, Martignano, Mattarello, Povo, Ravina-Romagnano, Sardagna, Sopramonte e Villazzano) che comunque mantengono e rafforzano il loro autonomo campo di azione.

L’entrata in vigore della legge nazionale 219 del 2005 sul servizio trasfusionale mette ordine su alcuni punti cardine, tra i quali:

  1. Affermazione non equivoca dei concetti di donazione volontaria non remunerata, periodica e responsbile, la gestione non lucrativa delle attività trasfusionali, la gratuità del sangue e dei suoi prodotti, il carattere pubblico delle attività trasfusionali;
  2. L’impegno per il potenziamento della raccolta del sangue attraverso un’attività di programmazione che veda un pieno ed attivo coinvolgimento delle Associazioni dei Donatori. (…)

Il Direttivo Avis di Povo viene integrato in concomitanza dell’Assemblea elettiva con Franca Bazzanella, Mariagrazia Giovannini e Giorgio Dellai. Viene inoltre nominato il signor Claudio Orsingher quale revisore dei conti.

Tra le attività proposte, oltre alle consuete, viene organizato un concerto con i ragazzi di “Cantare Suonando” diretti dal maestro Marco Porcelli con buon riscontro di pubblico e che verrà riproposto anche in altre occasioni.

Nel 2007 la tradizionale Festa del Donatore viene accorpata al momento assembleare per cercare di favorire una maggior partecipazione.

L’assemblea dei soci pur circoscritta ai propri associati ma inserita nel contesto generale della Festa al termine dei punti all’o.d.g., ravvivata da uno sfizioso catering con pizza locale, da musica dal vivo e da informazioni sul mondo Avis, grazie al dott. Paolo Gottardi della Banca del sangue, porta nel salone del Centro civico ben 140 persone tra soci, familiari, amici e simpatizzanti con grande soddisfazione dell’organizzazione.

Nel 2008 oltre alle consuete attività l’Avis collabora con la locale sezione SAT alle serate sul Film festival della Montagna presso il Centro Civico e che con l’occasione distribuisce materiale informativo riguardante le donazioni di sangue.

Da questa positiva esperienza viene ribadita la necessità di ricercare collaborazione con altre realtà associative del sobborgo ritenendo che la reciproca conoscenza sia un buon punto di partenza per l’opera di informazione e proselitismo.

Al termine del mandato viene fatta una lettera appello a tutti i soci per far parte del nuovo direttivo. L’iniziativa produce qualche frutto e all’Assemblea elettiva del 2009 il Direttivo, con l’aggiunta di nuovi entrati, viene così rinnovato: Giancarlo Ianes (Presidente), Franca Bazzanella (Vice Presidente), Emanuela Stablum (segretaria), Manuela Pedrin (tesoriere), Patrizia Suligoi (rappresentante di Povo nella comunale di Trento, della quale diventerà poi Presidente), Carmen Di Renzo, Carmelo Comito, Manuela Bernardi, Giorgio Dellai e Mariagrazia Giovannini (consiglieri).

Il nuovo direttivo, complice anche la rinnovata energia grazie ai nuovi entrati, propone l’idea di uno spot fotografico in occasione della Festa di San Pantaleone a Oltrecastello.

Grazie al consenso di vari giovani viene promosso un video clip dal titolo “Un sorriso per Avis” che viene proiettato in occasione di eventi o assemblee avisine.

Nel 2013 il Direttivo si avvale delle giovanissime Alessia Comito e Laura Lizzi che danno una positiva sferzata “digitale” all’organizzazione ed alle quali si aggiunge Camilla Bernardinatti.

La necessità di trovare nuove soluzioni al proselitismo e la consapevolezza che la mission di Avis non si esaurisce con la semplice donazione ma che vadano perseguite strade parallele che convergano verso la figura di un donatore maturo, consapevole e responsabile vengono attuate attraverso (anche) delle serate su salute e benessere in collaborazione con Astrid Trento e che riscuotono un grande successo di pubblico. L’esperienza positiva continuerà anche nelle successive edizioni della festa patronale, anche in forma autonoma.

Altra iniziativa di rilievo degli ultimi anni è il lancio del palloncino con messaggio augurale in materiale biodegradabile, fatto in collaborazione con i bambini della catechesi ed esteso a tutti.

Il “lancio” accolto con entusiasmo dai giovanissimi ha permesso di incrociare altre realtà grazie ai successivi ritrovamenti (Primiero, Veneto e Friuli...). Particolarmente interessante è stato il ritrovamento avvenuto ai piedi del Monte Pasubio, luogo di dolorosi conflitti da eserciti contrapposti nel primo conflitto mondiale. Il biglietto della pace trovato da una avisina di Schio ci ha permesso di conoscerci e condividere le nostre esperienze (Camminata sul ponte tibetano Avis, invito al nostro 40°).

Altre iniziative inedite sono state le gite in collaborazione con l’Avis di Cognola e di Villazzano che ci hanno portati al Tempio del Donatore in provincia di Treviso ed al Museo della Croce Rossa a Castiglione delle Stiviere – Solferino/San Martino (II. Guerra d’Indipendenza).

Il 2018 è coinciso con il 40. di fondazione della sezione Avis Povo. Per onorare al meglio l’importante traguardo viene promossa una gita sui luoghi simbolo del primo conflitto mondiale, sul fiume Piave (“Dal sangue versato al sangue donato”) per ricordarci dell’importanza del valore della pace e della vita. Sotto l’egida del comm. Mario Eichta la trasferta ci ha fatto conoscere rappresentanti di altre Avis e di varie autorità istituzionali con l’omaggio alle vittime degli opposti schieramenti che un secolo si sono fronteggiati. Il 30 novembre si tiene la serata clou del 40° che inizia con la S. ella Messa del sabato sera dove il parroco benedice il nuovo labaro avisino alla presenza di vari delegati di altre sezioni Avis tra le quali Schio, alcune Avis di base e la comunale di Trento.

La festa prosegue con un incontro conviviale al Centro polifunzionale dove viene proiettato il film sulla storia di Avis Povo e viene consegnato ad ogni delegazione un ricordo dell’evento.

Doveroso ricordare la partecipazione di Avis Povo alla 24h di nuoto del donatore che sotto la direzione di Nicola Zambon e con il prezioso supporto dei membri del direttivo ha portato la rappresentativa della nostra Comunità a vincere più volte la speciale classifica di gruppo più numeroso e la ripresa delle conferenze sul tema della donazione nella scuola media di Povo-Villazzano, grazie alla collaborazione con il Corpo docenti e alla disponibilità del signor Aldo Degaudenz in qualità di qualificato relatore che ha saputo destare l’interesse dei giovani studenti.

Nel 2019 dopo l’entrata in vigore della normativa sul terzo settore si modifica lo Statuto Avis.